E-COMMERCE E SHOPPING ONLINE: SUGGERIMENTI PER UNA CORRETTA CONTABILIZZAZIONE FISCALE
L’e-commerce o più semplicemente lo shopping online rappresenta oggi, per le aziende che cercano nuovi canali di promozione e per i consumatori in generale, un’importante opportunità per espandere la propria attività promuovendo prodotti o fare acquisti risparmiando sia tempo che denaro.
Un utente o un consumatore adeguatamente informato sa muoversi nel modo giusto tra le molteplici offerte della rete, che ormai coprono l’intera gamma di beni e servizi, ottimizzando le risorse e beneficiando di un panorama praticamente illimitato.
Da quando poi l’e-commerce si è esteso anche alla tecnologia mobile un numero sempre crescente di consumatori è costantemente connesso e usa canali quali Amazon, Google, Facebook, come strumenti quotidiani.
Secondo quello che è il regime fiscale italiano, il commercio elettronico può prevedere la cessione di beni materiali o immateriali, con modalità telematiche che consentono il pagamento degli importi e dunque l’esecuzione dell’ordine in maniera immediata.
In questo ambito si distinguono due tipologie di e-commerce:
– il commercio elettronico indiretto che si riferisce alla cessione “fisica” di beni materiali, mediante l’utilizzo della “rete” che facilita la conclusione del contratto e consente il pagamento del corrispettivo. Il bene viene recapitato usando le vie tradizionali e ai fini IVA tali cessioni si qualificano come cessioni di beni;
– il commercio elettronico diretto che consiste nella cessione elettronica di beni virtuali o di servizi quali siti web, programmi, immagini, testi, informazioni, ecc.
Le vendite effettuate nell’ambito del commercio elettronico diretto si qualificano come prestazioni di servizi e, ad esse, si applica sempre l’aliquota ordinaria, pertanto è necessario monitorare costantemente il ricevimento di tali documenti poiché, in alcuni casi, possono rientrare anche nella sfera dei servizi intracomunitari che prevedono l’obbligo della presentazione della dichiarazione INTRASTAT per i servizi ricevuti.
La documentazione che attesta il servizio offerto può avvenire sotto forma di fattura e/o ricevuta, per avere sempre una visione completa della propria situazione contabile si può accedere al sito dove si è registrati e scaricare la documentazione oppure chiedere l’inoltro a mezzo mail.
Il controllo deve avvenire anche attraverso l’addebito bancario, quale bonifico o carta di credito/paypal, dal quale si può verificare se nel periodo interessato il gestore abbia trattenuto un corrispettivo per il servizio offerto a fronte del quale dovrà sempre corrispondere la fattura
In base ai soggetti che prendono parte al processo di vendita, il commercio elettronico può essere classificati, inoltre, come business to consumer (B2C), se si tratta delle transazioni commerciali di beni e servizi tra imprese e consumatori finali e business to business (B2B) se invece riguarda l’insieme delle transazioni commerciali effettuate tra imprese.
LINK FONTE PER LA MATERIA FISCALE
http://www.confindustria.vr.it/confindustria/verona/organizer.nsf/attach/6D24CCD8949B84E6C1257D0B00332B3B/$File/Regime%20fiscale%20dell’E-commerce.ppt.pdf?OpenElement